MESSA
NELLA FESTA DEI SETTE ARCANGELI
NELLA SECONDA DOMENICA DOPO PASQUA
Palermo, per i tipi di Francesco Valenza, tipografo
della santissima crociata
1772
Con il permesso dei superiori, e dotato del Privilegio
MESSALE ROMANO, dal decreto del sacrosanto Concilio di
Trento,
edito per volere di San Pio V, Pontefice Massimo,
ribadito per autorità di Clemente VIII e Urbano VIII a
Venezia presso Nicolò Pezzana
1734
Proprio del sacerdote Antonio Capuano fu Vincenzo.
DOMENICA SECONDA DOPO PASQUA
NELLA FESTA DEI SETTE ARCANGELI
MESSA
INTROITO. Ap 7, 11: Allora tutti
gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi e i quattro esseri
viventi, si inchinarono profondamente con la faccia davanti al trono e
adoravano Dio. Alleluia, alleluia.
Salmo 148,1: Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei cieli.
Gloria.
ORAZIONE. 1Pt 1.12; 2.1.16.: E fu
loro rivelato che non per se stessi, ma per voi, erano ministri di quelle cose
che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno predicato il vangelo
nello Spirito Santo mandato dal cielo: cose nelle quali gli angeli desiderano
fissare lo sguardo. Infatti, non per essere andati dietro a favole
artificiosamente inventate vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta
del Signore nostro Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della
sua grandezza. Per Cristo nostro Signore.
PRIMA LETTURA. Ap 8, 1-6:
Quando l’Agnello aprì il settimo
sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz’ora. Vidi che ai sette angeli
ritti davanti a Dio furono date sette trombe.
Poi venne un altro angelo e si
fermò all’altare, reggendo un incensiere d’oro. Gli furono dati molti profumi
perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi bruciandoli
sull’altare d’oro, posto davanti al trono. E dalla mano dell’angelo il fumo
degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi. Poi
l’angelo prese l’incensiere, lo riempì del fuoco preso dall’altare e lo gettò
sulla terra; ne seguirono scoppi di tuono, clamori, fulmini e scosse di
terremoto. I sette angeli che avevano le sette trombe si accinsero a suonarle.
Alleluia. Alleluia.
Ap 5,6.7: Poi vidi ritto in mezzo
al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come
immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di
Dio mandati su tutta la terra. Alleluia. E l’Agnello giunse e prese il libro
dalla destra di Colui che era seduto sul trono. Alleluia.
GRADUALE. Fuori dal tempo
pasquale Ap. 21, 15.16:
Uno dei sette angeli che mi
parlava aveva come misura una canna d’oro, per misurare la città, le sue porte
e le sue mura. Alleluia. Alleluia.
V. La città è a forma di
quadrato, la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L’angelo misurò la città
con la canna: misura dodici mila stadi; la lunghezza, la larghezza e l’altezza
sono uguali.
Dopo la domenica settuagesima,
eliminato l’Alleluia e si inseriscono le parole di Zaccaria 4, 1.2.10
:
L’angelo che mi parlava venne a
destarmi, come si desta uno dal sonno, e mi disse: <<Che cosa
vedi?>> Risposi: <<Vedo un candelabro tutto d’oro; in cima ha un
recipiente con sette lucerne e sette beccucci per le lucerne.
V. Le sette lucerne rappresentano
gli occhi del Signore che scrutano tutta la terra.
VANGELO. Lc 1, 5-13. 18-19:
Mentre Zaccaria officiava davanti
al Signore nel turno della sua classe secondo l’usanza del servizio
sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l’offerta
dell’incenso. Tutta l’assemblea del popolo pregare fuori nell’ora dell’incenso.
Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare
dell’incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma
l’angelo gli disse: <<Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata
esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni.
Zaccaria disse all’angelo:
<<Come posso conoscere questo?>> Io sono vecchio e mia moglie è
avanzata negli anni>>. L’angelo gli rispose: <<Io sono Gabriele e sto
al cospetto di Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto
annunzio>>. Credo.
OFFERTORIO. Ap 15. 5:
Dopo ciò vidi aprirsi nel cielo
il tempio che contiene la Tenda
della Testimonianza; dal tempio uscirono i sette angeli che avevano i sette
flagelli, vestiti di lino puro, splendente, e cinti al petto di cinture d’oro. Alleluia.
SECRETA. (il sacerdote da solo).
Ti preghiamo, O Signore, il sacrificio che ti offriamo per le mani dei tuoi
sette arcangeli sia portato al cospetto della tua Maestà e ti raggiunga come
profumo di incenso soave.
Per il nostro Signore Gesù
Cristo.
COMUNIONE Ap 22,1:
Uno dei sette Angeli mi mostrò
poi un fiume d’acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di
Dio e dell’Agnello.
Dopo COMUNIONE.
Ti preghiamo, O Dio Onnipotente: a noi che ci siamo nutriti dell’Agnello
Celeste concedi che profondamente uniti alla sua Carne e al Suo Sangue,
rivestiti di immortalità, con i sette santi angeli meritiamo di contare
eternamente le tue lodi. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Nelle Messe votive dei sette
arcangeli e nell’Ufficio e nella Messa dell’Ottava si recita la seguente
preghiera: Salmo 103, 4 e Salmo 118.32
O Dio, che fai degli angeli tuoi spiriti e ministri della fiamma ardente
del tuo amore, ti preghiamo. Accendi anche noi nel fuoco della tua carità nella
quale bruciano intorno a te i tuoi sette santi angeli, cosicché percorrendo noi
la strada dei tuoi comandamenti meritiamo di godere insieme a loro la felicità
eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
MESSA
NELLA FESTA DEI SETTE
ANGELI
NELLA SECONDA
DOMENICA DOPO PASQUA
Palermo, per i tipi
di Francesco Valenza, tipografo della santissima crociata.
1772
Con il permesso dei
superiori, e dotata del Privilegio
MESSALE ROMANO, dal
decreto del sacrosanto Concilio di Trento,
edito per volere di
San Pio V, Pontefice Massimo, ribadito per autorità di Clemente VIII e
Urbano VIII a Venezia
presso Nicolò Pezzana
1734
Proprio del sacerdote
Antonio Capuano fu Vincenzo
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